Le Notizie | Fisco

All’annuncio del vice ministro dell’Economia Casero di un provvedimento direttoriale che preveda la possibilità di inviare i dati entro il 10-15 giugno senza l’irrogazione di alcuna sanzione fa seguito ora la conferma della direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.

La proroga - rispetto alla scadenza originaria del 31 maggio 2017 - del nuovo adempimento rappresentato dall’invio telematico dei dati delle liquidazioni IVA si fa sempre più probabile. All’annuncio del vice ministro dell’Economia Casero di un provvedimento direttoriale che preveda la possibilità di inviare i dati entro il 10-15 giugno senza l’irrogazione di alcuna sanzione fa seguito ora la conferma della direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Il differimento della scadenza sembra un atto dovuto e indispensabile, ma è praticamente impossibile individuare una data ben lontana da ulteriori adempimenti.

Non era necessario attendere il nuovo adempimento rappresentato dall’invio telematico dei dati delle liquidazioni IVA per comprendere come il calendario fiscale fosse sufficientemente congestionato. Probabilmente, però, ci si è resi conto della gravità della situazione solo in questa occasione.

La proroga e il congestionamento del calendario
Il vice ministro dell’Economia Luigi Casero ha annunciato la possibile proroga amministrativa rispetto alla scadenza originaria del 31 maggio. E' probabile che un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate preveda la possibilità di inviare i dati entro il 10-15 giugno senza l’irrogazione di alcuna sanzione.
l differimento della scadenza sembra un atto dovuto e indispensabile, ma è praticamente impossibile individuare una data ben lontana da ulteriori adempimenti.
La nuova scadenza si porrebbe a ridosso del 16 giugno, cioè della data entro cui i contribuenti dovranno versare l’IMU e la TASI.
Dopo soli quattordici giorni, cioè il 30 giugno scade il termine per effettuare il versamento del saldo delle imposte sui redditi e della prima rata di acconto.
Il 16 luglio scade il termine per effettuare il versamento della seconda rata delle imposte sui redditi per i soggetti titolari di partita IVA che hanno fruito della rateazione e il 30 luglio, cioè dopo quattrodici giorni scade il termine per il versamento delle medesime imposte (sui redditi e IRAP), dovute a saldo e a titolo di acconto con la maggiorazione dello 0,40 per cento. Tutto ciò senza contare il 31 luglio, cioè della data ultima per effettuare l’invio telematico del modello 770/2017.
L’eliminazione del tax day si è rivelata pressoché inutile e la separazione per il versamento dell’IMU, della TASI e delle imposte sui redditi è stata di fatto vanificata dalle innumerevoli scadenze che si sono aggiunte in corsa.

La procedura
La maggiore complicazione dell’adempimento è dovuta a molteplici ragioni. In primis si tratta del primo invio telematico dei dati delle liquidazioni IVA.
Mancano ancora alcune indicazioni precise.
Ad esempio non è ancora chiaro se debbano o meno essere inviate le liquidazioni IVA a zero, cioè che non riportano né un credito, né un debito.
Le difficoltà sono anche dovute alla circostanza che i professionisti non potranno utilizzare per l’invio il canale telematico a loro più conosciuto cioè Entratel. In ragione di ciò le incertezze aumentano.
Inoltre, i professionisti saranno altresì obbligati ad apporre al file che intendono inviare la firma digitale in grado di garantire l’origine del flusso telematico. Non si comprende, però, come mai lo stesso problema non sia stato mai sollevato per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi. Anche in questo caso sorge il problema di garantire l’Agenzia che i modelli di dichiarazione provengano dal professionista incaricato, eppure non risulta che il problema sia mai stato sollevato.
I software utilizzati, in luogo del canale Entratel, richiederanno un periodo minimo di addestramento del personale dipendente affinché si acquisisca la necessaria familiarità per ciò che riguarda l’adempimento. A tal proposito si deve considerare che nella maggior parte dei casi il nuovo adempimento si innesta in un sistema fiscale già sufficientemente congestionato con una serie di adempimenti che non ha eguali in altri Paesi europei.

Fonte: IPSOA
http://www.ipsoa.it